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Racconti di Viaggio

Andate a San Vito Lo Capo

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Titolo: Andate a San Vito Lo Capo
Di: Susanna Mantovani - Firenze

      
Introduzione: è con immenso piacere che vi invio e vi chiedo la pubblicazione di quanto sotto riportato, ringraziandovi per l’utilità, la gentilezza e disponibilità ricevuta.
Andate a San Vito Lo Capo, andate a San Vito Lo Capo …. , non smetterò mai di consigliare questa splendida località che in una settimana mi ha ridato buona parte della serenità che mi mancava.
Io e le mie fedeli amiche Francy e Marina avevamo decisamente bisognose di ricaricarci dalle fatiche lavorative e dai travagliati amori! Dopo tante disquisizioni su come e dove trascorrere le nostre brevi vacanze estive, molto tempo trascorso tra agenzie di viaggio e ricerche sul web, decidiamo finalmente la nostra meta! San Vito Lo Capo. Trovare nuovi e forti stimoli che contribuissero a tirarci su il morale e che ci dessero nuove energie, questo era ciò che speravamo di trovare.
Finalmente eccoci al giorno tanto atteso della partenza. Caricati i bagagli sulla mia bella Fiat 500 nuova di zecca, lasciamo la nostra bella Firenze e raggiunta Napoli nel tardo pomeriggio, ci imbarchiamo (un botto di soldi !). Alle prime ore del giorno seguente ci godiamo dal mare il suggestivo panorama della città di Palermo, riconoscendo il Monte Pellegrino e la Cala, alcune delle bellezze di questa città incontrate durante le nostre ricerche informative. Eravamo tentate di soffermarci a visitare qualcosa presente lungo il nostro tragitto, come consigliato anche su Siciliadream, ma alla fine, eccitate dal desiderio di vivere al più presto quanto presente ancora solo nel nostro immaginario, decidiamo di raggiungere in fretta la nostra meta. Messe subito a nostro agio dall’allegra accoglienza della Signora Mirella, la proprietaria dell’appartamento comodamente posizionato in una traversa del corso da noi prenotato, su prezioso consiglio di Siciliadream, entriamo in piena vacanza. Io, Marina e Francy percepiamo immediatamente la grande fortuna di essere a San Vito Lo Capo. Siamo state costantemente coccolate dallo splendore del suo mare turchese e dalla sua meravigliosa spiaggia, sulla quale volteggiavano giornalmente grandi e colorati aquiloni dalle forme estrose! Eravamo di frequente ospitate anche dall’ombra delle palme che rappresentava il nostro ristoro dal caldo sole del mezzogiorno. Lì abbiamo trascorso gran parte dei giorni e talvolta della notte ….. e che notte! E che dire del centro cittadino, piccolo ed accogliente, in cui nevrosi e stress hanno lasciato subito posto alla spensieratezza ed al divertimento. Ci ritrovavamo mescolati a tanta altra gente a godere in piena serenità delle varie manifestazioni teatrali e musicali che, specie in serata, hanno contribuito ad allietare il nostro soggiorno. Anche la parte culinaria è stata determinante. Ci sentivamo di frequente piacevolmente imbarazzate nella scelta dei piatti da ordinare. Couscous, spaghetti, risotti, rigorosamente a base di ottimo pesce e magistralmente cucinati, stuzzicavano continuamente il nostro palato. Per non parlare dei gelati, dei cannoli e del prelibato caldofreddo ….. addolcimento e goduria allo stato puro! Tutto quanto brevemente accennato, oltre che il clima, i vicoli, i tramonti, la cordialità e la simpatia della gente del luogo (mitico il Zio Pino), le belle amicizie nate con alcuni vacanzieri come noi, hanno contribuito a rendere indimenticabile San Vito Lo Capo.
A presto rivederci - Susanna Mantovani
 

Ibla - Un sogno ad occhi aperti

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Titolo: Ibla, un sogno ad occhi aperti
Di: Roberto Vinci

Malgrado la mia origine siciliana, ammetto di conoscere ancora ben poco in merito a quanto questa splendida Regione custodisce.  
La Sicilia, cavalcata nel tempo da culture e popolazioni provenienti da ogni parte del mondo, ha infatti un patrimonio storico e culturale pari a nessun altro luogo esistente.
Consultatomi con la mia splendida fidanzata, decidiamo di trascorrere parte delle nostre vacanze nelle località siciliane opposte alla nostra bella Marsala.
Così, caricata la motocicletta del necessario per il nostro viaggio, partiamo intenzionati a visitare le località della provincia di Ragusa.
Per quanto visto, ma ancor più per le emozioni provate, ritengo che non basterebe tutto lo spazio disponibile sul web per riuscire a descrivere la stupefacente bellezza dei luoghi visitati.
Noto, Modica, Scicli, il Castello di Donnafugata e tante altre località, viste solo tramite documentari o nella celebre serie televisiva “Il Commissario Montalbano”, potevamo finalmente vederli e toccarli con mano!
Come quelle già menzionate anche Ibla merita di essere elogiata.
L’atmosfera intorno a noi, a qualsiasi ora del giorno, ma amplificata la sera dalla calda luce di lampade e faretti, esaltava la bellezza di ciò che il nostro sguardo incontrava, rendendo particolarmente intense le nostre emozioni.
Bastava soffermare la nostra attenzione su un qualsiasi particolare architettonico di Chiese, palazzi, giardini, piazze e deliziosi vicoli per sentirci letteralmente catapultati nel passato. Era come rivivere lo sfarzo e la bellezza del Barocco settecentesco di cui eravamo piacevolmente circondati. Percorrendo le piccole vie della città eravamo costantemente rapiti dalla nostra fantasia che ci trasportava ad immaginare come si svolgesse la vita dell’epoca d’oro del barocco.
Quasi si materializzavano le visioni di distinti signori che, col loro classico abbigliamento composto dall’immancabile bastone e dal classico e raffinato copri capo, accompagnavano sotto braccio le loro signore, dall'ampio vestito merlettato, grande cappello ed immancabile ombrellino per proteggersi dai raggi del caldo sole siciliano.
Altrettanto piacevole e stimolante immaginare di passeggiare su affascinanti carrozze che, trainate da maestosi cavalli, si fanno largo al suono cadenzato degli zoccoli, tra viandanti, commercianti e bambini che affollano le strette viuzze cittadine.
Immaginavamo ancora di trovarci coinvolti, all’interno di qualche sfarzoso palazzo, in travolgenti ed eleganti valzer suonati da una eccellente orchestra.
Tutto questo sognare ad occhi aperti mi ha portato a riflettere e convincermi che sarei ben disposto a rinunciare al PC, alla motocicletta, alla TV, all’aereo ed a tutte quelle tecnologie che, se per un verso hanno dato tanto benessere e comodità dall’altro, hanno tolto il romanticismo ed il grande fascino di tempi passati. 
Un caro saluto - Roberto Vinci
 

Le Gole dell'Alcantara

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Titolo: Le Gole dell’Alcantara – “Il Paradiso Terrestre”
Di: Stefania & C.
   
Non poteva essere scelta migliore decidere di andare a visitare le meravigliose Gole dell’Alcantara! Considerate le condizioni del mare, che quel giorno si presentava altrettanto affascinante ma troppo mosso per le nostre capacità acquatiche, decidiamo di lasciare per un giorno Giardini Naxos, splendida località in cui abbiamo alloggiato, posta ai piedi della bellissima Taormina. Dopo circa 20 minuti di strada, fiancheggiata costantemente da affascinanti antiche costruzioni in pietra lavica, distese di agrumeti, oliveti, vigneti ed armoniose forme scolpite nella roccia lavica, giungiamo a Moio Alcantara.
Lasciata l’auto nell’ampio e comodo parcheggio adiacente, ci riforniamo di pizze, panini, bevande e fatto il biglietto di ingresso, (8,00 euro) iniziamo la nostra visita.
Percorrendo il facile itinerario, restiamo subito affascinati dallo spettacolo che si apriva sotto di noi, formato dalla dolce sinuosità delle gole e dal fiume che col suo scorrere produceva un suono a volte quieto ed altre rabbioso in procinto delle cascate.
Prendiamo il comodo ascensore e raggiungiamo il letto del fiume.
Le numerose persone che affollavano i suoi argini, forse perché incantate come noi, non disturbavano il piacere provocatoci dalla vista delle gole che, con le loro dolcissime forme, sembravano quasi disegnate da un grande scultore; ed ancora alcuni raggi del sole che penetravano nella stretta gola ed andavano ad infilzare l’acqua delle cascate, provocando degli spettacolari giochi luminosi; ed ancora lo svolazzare di numerosi uccelli che sembravano anch’essi felici di godere di questo spettacolo naturale; ed ancora dallo scorrere dell’acqua che malgrado fosse inizialmente particolarmente fredda non ha influito sulla nostra scelta di risalire parte del suo corso, potendo così beneficiare di un delicato e piacevole massaggio; ed ancora giungere ad una delle cascate e godere della bella sensazione dovuta al fragore ed alla forza dell’acqua che vi scorreva rabbiosa.
Sembra proprio che per andare in paradiso non è detto che bisogna salire in celo!
Questo vuole essere un modo per indirizzare coloro che volessero trascorrere dei piacevoli momenti oltre che ringraziare SiciliaDream per gli spunti ed i consigli regalati !
Stefania & C.
 

Domenica al Parco Archeologico di Imera

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Titolo: domenica al Parco Archeologico di Himera
di: Luna
    
Era da un pò che volevo visitare il sito archeologico di Himera, di cui tante volte avevo sentito parlare, e approfittando della manifestazione Treni di Pietra, organizzata da TRENO D.O.C. in occasione della settimana della cultura, il 17 Aprile ho potuto trascorrere una piacevole e interessante domenica in compagnia dei miei amici Angela Katia e Pino.
Ci siamo ritrovati la mattina alle ore 8,30 alla stazione centrale di Palermo, ed insieme agli organizzatori,ed a una sessantina di altri partecipanti siamo partiti alla volta di Himera, grazie ad un convoglio, il Minuetto messo a disposizione per l'occasione da Trenitalia. Alla stazione di Himera ci aspettavano due bus navetta, che ci hanno trasportati fino al cantiere dove, con immenso stupore abbiamo potuto ammirare una cospicua quantità di reperti archeologici custoditi dentro dei container, o in appositi padiglioni allestiti all’aperto. Questi reperti pensate sono stati ritrovati durante i lavori che ferrovie dello stato stavano effettuando per l’ampliamento della linea ferroviaria fino Cefalù. Lavori che naturalmente sono stati sospesi. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce una necropoli con più di nove mila tombe risalenti al 400 A.C, con tutto il corredo funerario formato soprattutto da manufatti in ceramica .Le tombe erano delle anfore o grandi contenitori di terracotta dove venivano deposti i resti delle spoglie bruciate. Si tratta della più grande necropoli di tutta l’Europa. Si trattava dell’insediamento di una colonia greca distrutta nelle battaglie dal 480 al 409 A.C. Nei container c’è veramente di tutto…..vasi e anfore di varia fattura, lucerne, contenitori e animali di terracotta…….e teschi e resti di ossa conservati dentro anfore, il tutto catalogato e per quanto possibile restaurato! Il personale che lavora all’interno del cantiere è stato veramente disponibile, divisi in gruppi ci hanno mostrato con dovizia di particolari questo meraviglioso patrimonio, dimostrando una grande passione per il loro lavoro, e donandoci anche delle guide illustrate. Vi allego qualche foto
La visita è proseguita verso la città alta di Himera, situata certo in una posizione strategica ma da dove purtroppo noi abbiamo potuto ammirare solo il panorama vista mare che si estende sul golfo di Termini Imerese fino a Capo Zafferano. Infatti tutto il pianoro sul quale sorgeva la città attualmente è una distesa di margherite gialle e teneri fiori lilla su un magnifico sfondo verde in contrasto con il blu del mare e del cielo. La Guida che ci seguiva ci ha spiegato comunque come era organizzata la città, con le sue fortificazioni, i suoi isolati a carattere residenziale, le strade e delle quali sono rimaste ben poche testimonianze come abbiamo potuto vedere dalle foto contenute nell’ opuscolo che ci hanno distribuito. Ecco le foto …della citta 
Scesi di nuovo a valle a bordo dei bus navetta, che ci lasciano in prossimità di un rinomato ristorante del luogo, attraversiamo la strada e superato il passaggio a livello arriviamo al tempio della Vittoria, il tempio greco più occidentale della Sicilia, che credo costituisca la testimonianza più tangibile dei rinvenimenti. Un tempio di notevoli dimensioni e interamente costruito in pietra, ma anche qui quello che è rimasto non è molto, e ognuno di noi per un attimo chiudendo gli occhi prova ad immaginare quello che fu in un tempo così lontano da oggi! Ma ecco ritornati presto alla realtà poiché visto che si era già fatta quasi l’una, e dopo avere utilizzato così tante energie a viaggiare indietro nel tempo, era giunta anche l’ora del pranzo……decidiamo allora di entrare nel tempio e di sistemarci in un posto comodo e consumare la nostra colazione a sacco, sotto il sole caldo di una splendida domenica primaverile.
E mentre parte del gruppo pranzava al ristorante, noi beatamente sdraiati sulle mura del tempio ci rilassavamo scambiandoci le nostre impressioni sulla giornata …….più o meno  ZZzzzz!! Intanto si erano già fatte le quattro del pomeriggio, l’ora in cui cominciava la nostra visita guidata all’interno dell’Antiquarium il museo nel quale sono esposti i numerosissimi reperti archeologici rinvenuti negli scavi di Himera e nel territorio limitrofo, e pensate che un numero incalcolabile di reperti sono ancora conservati nei sotterranei del museo, come potete vedere con i vostri occhi dalle foto. !!!
Alle 17,30 stanchi e soddisfatti per tutto quello che avevamo conosciuto, a bordo dei bus navetta, ci dirigiamo verso la stazione di Himera dove il nostro “Minuetto” ci attendeva per riaccompagnarci comodamente a casa. Una esperienza davvero entusiasmante e tutto sommato bene organizzata.
Se volete visitare il Museo e il tempio della Vittoria partendo da Palermo, prendete l'autostrada per Catania uscite allo svincolo di Buonfornello, imboccate la strada statale 113 tornando indietro in direzione di Palermo per circa 500 m., sulla sinistra vi è una deviazione (lato collina) che porta all'Antiquarium e una verso destra (lato mare), che oltrepassata la ferrovia, porta al tempio della Vittoria (o meglio quel che resta…..)
Questi sono invece gli orari dell’Antiquarium: da martedì a sabato dalle 9.00 alle 19.00 e la domenica dalle 9.00 alle 13.30 - il biglietto intero costa € 2,00 e ridotto € 1,00 (dai 18 ai 25 anni) - Gratuito fino a 18 anni e oltre i 65 - Accessibile ai disabili - Tel 091 8140128
Alla proxima
Luna
 

Mothia e i cannoli di Dattilo

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MoziaTitolo: Mothia e...i cannoli di Dattilo!
di: Clara, Marco e Laura
   
Ciao sono Clara e trovandomi in Sicilia con mio marito Marco e mia figlia Laura, dopo avere letto l'itinerario riportato sul sito www.siciliadream.com , incuriositi da Mozia decidiamo di andarla a visitare.
Partiti da Terrasini, simpatico paese in cui alloggiamo ospitati da cari amici, dopo circa un'ora e mezza arriviamo all'imbarcadero per l'isola. La fortuna ci assiste e ci offre una giornata domenicale con un meraviglioso sole siciliano che raramente abbiamo a Milano, la bella città da cui proveniamo.
Iniziamo la breve ma bellissima attraversata in barca e giuangiamo a Mozia. Siamo estasiati dal profumo e dalla magia che avvolge questo luogo. Tutto ci dona un senso di inconsapevole rilassamento e la voglia di scoprire i tesori nascosti in questo lembo di terra aumenta. Ci incamminiamo e facciamo il giro dell'isola in compagnia di Mario e Lorena, due simpatici e cordiali ragazzi di Trapani giunti come noi a mozia per conoscerla. Durante il giro, nonostante la tenera età di 10 anni, anche mia figlia Laura mostra  molto entusiasmo nella visita di questi luoghi che, oltre all'utile stampa della parte di itinerario riportata sul sito, mio marito approfondiva con degli interessanti dettagli riportati sulla nostra fedele routard che utilizziamo per visitare la Sicilia. Durante l'entusiasmante giro dell'isola, durato circa due ore, in una delle tante soste consumiamo anche uno spuntino sulla riva del mare. Quì io e Laura abbiamo approfittato per rinfrescarci i piedi in un'acqua limpida e calma quasi da sembrare un lago. Tutto esageratamente bello e suggestivo. Terminato il giro decidiamo di Visitare il museo e per ogni cosa esposta io e Marco, giocando con l'immaginazione, vedevamo gli oggetti collocati nei luoghi visitati durante il percorso precedentemente fatto.
Salutati i nostri simpatici compagni di gita, raggiungfiamo l'imbarcadero che dopo 10 minuti di attesa ci riporta alla vicina terraferma. Terminiamo così l'entusiasmante escursione che, non sappiamo se per tutti è così ma a noi, ha dato delle emozioni molto belle, difficili da spiegare e che consiglio a chiunque di provare.
Montati sull'auto, prima di proseguire per Terrasini, decidiamo di fermarci a Dattilo e provare i cannoli decantati nell'itinerario di Siciliadream. Credo che non potevamo fare cosa migliore! Laura è riuscita a mangiarne uno intero e Marco, messa da parte la dieta, ne ha sbranati ben 2 e mezzo solo perchè l'altro mezzo, con spirito di sacrificio, l'ho aggiunto a quell'altro che avevo già digerito!
Tornati a Terrasini non potevamo non portare un bel vassoio dei buonissimi cannoli a Maria, Andrea, Giulia e Ferdinando che ci hanno calorosamente ospitato e che per l'occasione affettuosamente salutiamo.
Carla, Marco e Laura ringraziano www.siciliadream.com per l'utilissimo spunto che ci ha dato per trascorrere una bellissima ed interessante giornata
Ciao ! 
 

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